Appello di 13 Associazioni per opporsi al rinnovo dell'autorizzazione per l'uso del glifosato in Italia: Nuove evidenze scientifiche sollecitano azioni urgenti
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Il glifosato è l’erbicida più usato al mondo © Pixabay |
Tredici organizzazioni e organizzazioni non governative della società civile hanno inviato una lettera aperta ai ministri dell'Ambiente, dell'Agricoltura e della Salute, esortando l'Italia a opporsi al rinnovo dell'autorizzazione per l'uso del glifosato. La richiesta è basata soprattutto sulle nuove evidenze scientifiche che indicano il potenziale cancerogeno di questo erbicida.
La lettera sottolinea che le prove scientifiche dimostrano che il glifosato e gli erbicidi a base di glifosato possono causare leucemia anche a dosi considerate sicure dalle autorità di regolamentazione dell'UE e menziona la mancanza di uno studio di tossicità a lungo termine, sottolineando che tale studio è considerato "obbligatorio secondo l'articolo 4, paragrafo 5, del Regolamento Ue 1107/2009, come indicato dalla Corte di giustizia europea nella causa C-616/17". Inoltre, si evidenzia la presenza di prove cruciali sulla cancerogenicità del glifosato che finora non sono state riconosciute nella valutazione dell'Unione europea.La preoccupazione è amplificata dalla proposta in corso di rinnovo dell'approvazione del glifosato da parte dell'UE per un periodo di 10 anni.
La lettera fa riferimento ai risultati presentati durante una conferenza scientifica internazionale il 25 ottobre, provenienti dal Global Glyphosate Study (GGS). Questo studio tossicologico internazionale, promosso dall'Istituto Ramazzini, ha rivelato che basse dosi di erbicidi a base di glifosato possono causare leucemia nei ratti, mettendo in discussione le conclusioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sulla sicurezza del glifosato.
Le organizzazioni, di seguito elencate, chiedono una revisione immediata della proposta di rinnovo del glifosato e il ritiro immediato dell'autorizzazione per l'uso di questa sostanza, citando lacune nei dati presentati e sottolineando che la cancerogenicità e la genotossicità del glifosato non sono state valutate in modo sufficiente:
- Roberto Romizi, Presidente ISDE Italia
- Alessandro Polinori, Presidente Lipu
- Mauro Furlani, Presidente Federazione Nazionale Pro Natura
- Luciano Di Tizio, Presidente WWF Italia
- Stefano Ciafani, Presidente Legambiente
- Claudio Pozzi, Coordinatore Rete Semi Rurali ETS
- Barbara Nappini, Presidente Slow Food Italia
- Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio
- Giuseppe Romano, Presidente A.I.A.B
- Carlo Triarico, Presidente Associazione Agricoltura Biodinamica
- Gaio Cesare Pacini, Presidente AIDA
- Fabio Taffetani, Presidente PAN Italia - Ruchi Shroff, Direttrice Navdanya International.
Infine, la lettera evidenzia che il glifosato è solo la punta dell'iceberg degli impatti sulla salute associati agli erbicidi a base di glifosato, collegandoli a neurotossicità, disturbi dello spettro autistico, sclerosi laterale amiotrofica e morbo di Parkinson negli adulti, oltre a disturbi endocrini e alterazioni del microbioma. La richiesta conclusiva è quella di non rinnovare l'approvazione del glifosato, invocando il principio di precauzione per proteggere la salute umana e l'ambiente.
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