La Germania dichiara guerra all'energia nucleare e al carbone, scommettendo sul futuro delle rinnovabili.
La Germania ha preso una decisione storica di porre fine definitivamente all'uso dell'energia nucleare. Questa scelta è stata accolta positivamente dai Verdi tedeschi, che vedono in essa la fine di un'epoca e l'inizio di un nuovo capitolo per il paese. La rimozione delle ultime tre centrali nucleari di vecchia generazione, considerate potenzialmente più problematiche in termini di sicurezza, rappresenta la conclusione di una lotta durata oltre cinquant'anni del movimento antinucleare tedesco.
Una delle maggiori battaglie è stata quella contro il sito di deposito delle scorie a Gorleben, che non fu mai realizzato. L'incapacità di trovare una soluzione sicura per lo smaltimento delle scorie radioattive è un valido motivo per porre fine alla produzione di energia nucleare.
Con questa decisione, la Germania ha inoltre annunciato l'intenzione di abbandonare il carbone entro il 2030, dimostrando la volontà di puntare su fonti di energia rinnovabile. Ciò smentisce le previsioni dei critici, che temevano un aumento dell'utilizzo di fonti fossili. Il programma del governo di coalizione "semaforo" di Berlino, composto dai partiti socialdemocratici, i Verdi e i liberali, punta a produrre l'80% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030, superando il 51% attuale.
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