La transizione energetica e la sostenibilità rappresentano una delle grandi sfide future per l'economia italiana. Sul fronte energetico, è necessaria un'accelerazione nell'utilizzo di energie rinnovabili, in quanto la siccità continua a mettere sotto pressione il comparto idroelettrico. Il cambiamento climatico e le sue conseguenze stanno infatti impattando sempre più il settore energetico, spingendo gli attori a cercare nuove soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare l'efficienza energetica.
In questo contesto, l'Italia ha intrapreso un percorso di transizione energetica che mira a raggiungere una quota sempre maggiore di energie rinnovabili nella sua produzione di energia elettrica. Secondo i dati del Rapporto Statistico 2021 di Terna, nel 2020 l'Italia ha prodotto il 41,3% della sua energia elettrica da fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi nazionali per il 2020 ma ancora lontano dall'obiettivo del 65% entro il 2030, fissato dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC).
La transizione verso modelli di business più sostenibili richiede anche una crescente attenzione alla ricerca e sviluppo, all'innovazione e alla digitalizzazione. L'Italia ha mostrato un trend crescente degli investimenti in R&S nell'ultimo decennio, ma deve colmare ancora un gap rispetto ai principali concorrenti europei. Negli ultimi anni, l'Italia ha compiuto notevoli passi in avanti nel campo della digitalizzazione, tanto da salire al 18° posto tra i 27 paesi dell'Unione Europea. La pandemia ha contribuito ad accelerare il processo di digitalizzazione di tutto il sistema economico italiano. Tuttavia, resta ancora un ampio divario con gli altri paesi europei, soprattutto per quanto riguarda le competenze digitali, dove l'Italia si posiziona al 25° posto. Dati del The Digital Economy and Society Index (DESI)
Per affrontare queste sfide, diventa cruciale anche il tema della sicurezza alimentare, non solo in termini di cibo buono e sano, ma anche sostenibile e disponibile ad un giusto prezzo, anche per i Paesi meno autosufficienti. L'agroalimentare rappresenta uno dei settori più interessati e ha dimostrato resilienza nel momento difficile della pandemia.
Il successo della transizione energetica, green e digitale, dipende anche dalla valorizzazione del capitale umano, attraverso l'inserimento in azienda di giovani con elevate competenze e il potenziamento e la riqualificazione del personale. L'Italia ha una quota di laureati in materie scientifiche e tecnologiche inferiore alla media europea e una bassa capacità di trattenerli. La valorizzazione del capitale umano rappresenta quindi una leva strategica fondamentale per il successo della transizione energetica e della sostenibilità.
Per raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei, è necessario un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, cittadini e organizzazioni della società civile. A livello istituzionale, è importante che il governo italiano si impegni nella definizione di politiche pubbliche adeguate per supportare la transizione energetica e la transizione digitale, promuovendo l'innovazione e la ricerca e sviluppo in questi settori.
Anche le imprese devono fare la loro parte, adottando modelli di business sostenibili e investendo in tecnologie verdi e in digitalizzazione. È importante anche che i cittadini siano coinvolti in questo processo, adottando stili di vita più sostenibili e supportando le politiche pubbliche che promuovono la transizione energetica e digitale. Le organizzazioni della società civile hanno un ruolo importante nel monitoraggio e nella valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche e delle azioni delle imprese sul territorio e sulla comunità locale.
La transizione verso un'economia più sostenibile e digitale rappresenta una grande sfida per l'Italia, ma anche un'opportunità per creare nuovi posti di lavoro e promuovere lo sviluppo sostenibile del Paese. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario che tutti gli attori coinvolti, dalle imprese alle istituzioni pubbliche, si impegnino congiuntamente. Inoltre, è fondamentale un forte sostegno delle istituzioni pubbliche per incentivare la ricerca, l'innovazione e la formazione di nuove competenze digitali.
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