Poca acqua, nasce il tavolo provinciale

Attualmente, le riserve idriche sono in deficit del 55% rispetto ai dati storici, i laghi e i bacini sono visibilmente sotto il livello medio e le nevicate scarse rendono il paesaggio invernale molto diverso rispetto a pochi anni fa. In alcune sorgenti, si sta già notando una certa difficoltà, anche se siamo ancora lontani dall'estate.

In Prefettura a Bergamo, l'obiettivo è quello di adottare misure preventive per affrontare il deficit idrico che si sta già verificando, il che potrebbe includere l'introduzione di nuove fonti di approvvigionamento. Si aspettano le indicazioni delle autorità regionali e nazionali a riguardo.

A Val Brembilla, per esempio, le cisterne di una frazione vengono riempite in questi giorni da Uniacque con le autobotti. Fortunatamente, per ora si tratta di un caso isolato, ma ciò indica quanto sia necessario porre l'attenzione sul rischio di siccità, dopo le criticità dell'estate scorsa. Le istituzioni bergamasche stanno cercando di muoversi in anticipo per affrontare la situazione.

Con questo obiettivo, il Prefetto di Bergamo, Giuseppe Forlenza, ha costituito un tavolo di confronto sulla crisi idrica, in collaborazione con il Presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi. L'obiettivo è valutare tutte le misure preventive da adottare a livello locale per fronteggiare la situazione di deficit idrico, già presente anche nel territorio bergamasco, nonché a livello nazionale.

Alla prima riunione del tavolo, erano presenti il Prefetto, il Presidente della Provincia, l'Ufficio Territoriale Regionale, l'ATS di Bergamo, l'Ufficio d'Ambito di Bergamo e Uniacque. Sono emerse alcune prime ipotesi operative, ma si attendono le indicazioni dal tavolo regionale, già convocato per giovedì, e dall'ordinanza nazionale che dovrebbe stanziare fondi per gli interventi necessari.

Nel frattempo, gli enti e gli uffici coinvolti, insieme a Uniacque, stanno lavorando per individuare le azioni di mitigazione e di utilizzo cautelativo delle risorse idriche nel territorio bergamasco. Tra le misure in esame c'è anche la possibile introduzione in rete delle fonti di approvvigionamento meno utilizzate, come quelle montane. Ci sono numerose sorgenti sul territorio, oltre alle circa 500 attualmente gestite da Uniacque.

L'eventuale utilizzo di queste fonti richiederebbe un percorso preciso e una valutazione di vari parametri. Pertanto, è fondamentale muoversi per tempo. La decisione di costituire un tavolo dimostra ancora una volta che la disponibilità di risorse idriche è un tema importante che deve essere affrontato e compreso da tutti, sia per l'agricoltura che per gli usi domestici e potabili.

 




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